Quando gli aggettivi vengono utilizzati da soli, privi di sostantivi, parliamo di aggettivi sostantivati. Nella traduzione italiana, grazie agli articoli possiamo sostantivare gli aggettivi di genere maschile e femminile. Ad esempio, boni = i buoni (da bonus, - a, - um) oppure sapiens = il saggio (da sapiens, - entis) o ancora altae (da altus, - a, - um) = le alte.
Per gli aggettivi sostantivati di genere neutro, il discorso è diverso, perché nella traduzione italiana abbiamo due possibilità:
accompagnare l'aggettivo con la parola cosa, se l'aggettivo è al singolare, oppure cose, se l'aggettivo è al plurale - > mala = le cose cattive; verum - > la cosa vera
usare dei nomi astratti il cui significato corrisponde a quello dell'aggettivo - > mala = i mali; verum - > la verità, il vero
Nota: se l'aggettivo sostantivato è della seconda classe, l'ablativo singolare esce in - e, come se fosse appunto un sostantivo, e non più in - i, che è l'uscita prevista per gli aggettivi.
Es. Puer cum sapiente locutus est = il fanciullo parlò con un saggio / con colui che era saggio.