I sostantivi che appartengono alla seconda declinazione sono per lo più maschili, pochi invece sono i femminili (nomi di piante e alberi). Abbiamo poi dei sostantivi di genere neutro, a differenza di quanto accade nella prima declinazione, che ne è priva. La declinazione dei sostantivi maschili e dei femminili è identica, prevede le stesse uscite: al singolare -us, -i, -o, -um, -e, -o ed al plurale -i, -orum, -is, -os, -i, -is. Osservando le terminazioni, ci accorgiamo che ci sono dei casi in cui troviamo la stessa uscita:
-i è l'uscita del genitivo singolare, del nominativo plurale e del vocativo plurale. Se si tratta di un nominativo plurale, me ne accorgo dalla forma verbale, che è alla 3a persona plurale; se è un vocativo plurale, troverò una virgola tra il vocativo e la forma verbale, che andrà alla 2a persona plurale. Se poi si tratta di un genitivo singolare, la posizione del sostantivo sarà quasi sempre a sinistra rispetto al sostantivo a cui fa riferimento, come capita nel genitivo sassone della lingua inglese (es. John's parents = i genitori di John). Esempi: in Discipuli librum legunt (gli alunni leggono il libro) il sostantivo "discipuli" è sicuramente al nominativo plurale, come conferma il verbo legunt, che è alla 3a persona plurale. Se trovo invece Discipuli, librum legite! (alunni, leggete il libro!), il sostantivo discipuli è al vocativo plurale, infatti troviamo la virgola e poi il verbo alla 2a persona plurale dell'imperativo presente. Quando mi capita di trovare una frase come Discipuli diligentiam magistra laudat, il sostantivo discipuli è un genitivo singolare, che andrà tradotto subito dopo aver tradotto diligentiam, proprio perché si trova alla sua sinistra: la maestra loda la diligenza dell'alunno.
-o è l'uscita del dativo singolare e dell'ablativo singolare.
-is è la terminazione del dativo plurale e dell'ablativo plurale, così come per la prima declinazione.
Ecco quindi la declinazione del sostantivo maschile
lupus, lupi = lupo
Singolare
NOMINATIVO: lup-us
GENITIVO: lup-i
DATIVO: lup-o
ACCUSATIVO: lup-um
VOCATIVO: lup-e
ABLATIVO: lup-o
Plurale
NOMINATIVO: lup-i
GENITIVO: lup-orum
DATIVO: lup-is
ACCUSATIVO: lup-os
VOCATIVO: lup-i
ABLATIVO: lup-is
E allo stesso modo avremo, per il sostantivo di genere femminile
pirus, piri = pero
Singolare
NOMINATIVO: pir-us
GENITIVO: pir-i
DATIVO: pir-o
ACCUSATIVO: pir-um
VOCATIVO: pir-e
ABLATIVO: pir-o
Plurale
NOMINATIVO: pir-i
GENITIVO: pir-orum
DATIVO: pir-is
ACCUSATIVO: pir-os
VOCATIVO: pir-i
ABLATIVO: pir-is
Per quanto riguarda i sostantivi neutri, troviamo le seguenti terminazioni: -um, -i, -o, -um, -um, -o ed al plurale -a, -orum, -is, -a, -a, -is. Questi sostantivi neutri presentano la stessa uscita nei casi diretti, cioè al nominativo, all'accusativo e al vocativo singolare, la cui terminazione è -um, e al nominativo, all'accusativo e al vocativo plurale, la cui uscita è -a.
Questa invece è la declinazione del sostantivo di genere neutro
donum, doni = dono
Singolare
NOMINATIVO: don-um
GENITIVO: don-i
DATIVO: don-o
ACCUSATIVO: don-um
VOCATIVO: don-um
ABLATIVO: don-o
Plurale
NOMINATIVO: don-a
GENITIVO: don-orum
DATIVO: don-is
ACCUSATIVO: don-a
VOCATIVO: don-a
ABLATIVO: don-is
Appartengono alla seconda declinazione infine dei sostantivi che al nominativo singolare terminano in -er e presentano questa stessa uscita anche al vocativo singolare; tutti gli altri casi hanno le terminazioni regolari della seconda declinazione, pertanto avremo al singolare -er, -i, -o, -um, -er, -o ed al plurale -i, -orum, -is, -os, -i, -is.
I sostantivi in -er non sono tutti uguali: alcuni conservano la "e" del nominativo singolare per tutta la declinazione, come
puer, pueri = fanciullo
Singolare
NOMINATIVO: puer
GENITIVO: puer-i
DATIVO: puer-o
ACCUSATIVO: puer-um
VOCATIVO: puer (uguale al nominativo singolare)
ABLATIVO: puer-o
Plurale
NOMINATIVO: puer-i
GENITIVO: puer-orum
DATIVO: puer-is
ACCUSATIVO: puer-os
VOCATIVO: puer-i
ABLATIVO: puer-is
Altri sostantivi invece presentano la "e" soltanto al nominativo singolare e al vocativo singolare, come
ager, agri = campo
Singolare
NOMINATIVO: ager
GENITIVO: agr-i
DATIVO: agr-o
ACCUSATIVO: agr-um
VOCATIVO: ager (uguale al nominativo singolare)
ABLATIVO: agr-o
Plurale
NOMINATIVO: agr-i
GENITIVO: agr-orum
DATIVO: agr-is
ACCUSATIVO: agr-os
VOCATIVO: agr-i
ABLATIVO: agr-is
Infine dobbiamo presentare i sostantivi in -ir: vir, viri e i suoi composti (triumvir, triumviri; decemvir, decemviri). Il sostantivo vir, viri significa "uomo" inteso come "uomo valoroso, uomo importante". La declinazione prevede che il vocativo singolare sia identico al nominativo singolare, così come accade nei sostantivi in -er:
Singolare
NOMINATIVO: vir
GENITIVO: vir-i
DATIVO: vir-o
ACCUSATIVO: vir-um
VOCATIVO: vir (uguale al nominativo singolare)
ABLATIVO: vir-o
Plurale
NOMINATIVO: vir-i
GENITIVO: vir-orum
DATIVO: vir-is
ACCUSATIVO: vir-os
VOCATIVO: vir-i
ABLATIVO: vir-is
Vir, viri non va assolutamente confuso con il sostantivo irregolare di terza declinazione vis, roboris, il cui significato è "forza".
Al genitivo singolare i sostantivi propri o comuni in - ĭus o - ĭum hanno l'uscita regolare in -ii (es. Flavius, Flavii), ma anche l'uscita contratta in -i (Flavius, Flavī).
Al vocativo singolare i nomi propri di persona che escono in - ĭus e i due nomi comuni filius e genius, presentano l'uscita in -ī. Es. Antonius al voc. sing. è Antonī, così come filius è al voc. sing. filī. Non rientrano in questa regola i nomi propri in -īus, come Darīus, che infatti al voc. sing. esce regolarmente in -e: Darīe.
Attenzione quindi ai nomi propri in -ī oppure ai sostantivi filī o genī, perché si potrebbe trattare di genitivi singolari così come di vocativi singolari, ma tra questi due casi c'è una notevole differenza di significato e di posizione all'interno della frase in Latino, pertanto il dubbio tra l'uno e l'altro si risolve facilmente.
A proposito del sostantivo filius, è celeberrimo il suo utilizzo nell'espressione riconducibile a Cesare, che con fili mi si sarebbe rivolto a Bruto. In questo caso, fili è certamente un vocativo singolare, mentre mi sta per mei, cioè "di me".
Il sostantivo deus, dei = dio presenta la seguente declinazione:
Singolare
NOMINATIVO: de-us
GENITIVO: de-i
DATIVO: de-o
ACCUSATIVO: de-um
VOCATIVO: de-us oppure dive (forma poetica)
ABLATIVO: de-o
Plurale
NOMINATIVO: de-i / di-i / dī
GENITIVO: de-orum oppure de-um
DATIVO: de-is / di-is / dīs
ACCUSATIVO: de-os
VOCATIVO: de-i / di-i / dī
ABLATIVO: de-is / di-is / dīs
Come deus, che presenta in alternativa al genitivo plurale deorum la forma abbreviata deum, si comportano anche:
i sostantivi che indicano monete o unità di misura: nummus (moneta), talentum (talento), sestertius (sesterzio), modius (moggio)
i composti di vir: es. triumvirum = dei triumviri
i nomi di popolo (es. Danaum = dei Danai) e altri sostantivi (liberum = dei figli, dal sostantivo che ha solo il plurale liberi, orum)
Con questi sostantivi (tranne con liberum che è solo plurale e quindi non ha l'accusativo singolare) può nascere qualche dubbio nella traduzione, perché troviamo nummum e non sappiamo se considerarlo un accusativo singolare o un genitivo plurale. In tal caso, saranno il contesto e la posizione dei sostantivi ad orientarci alla traduzione: ad es. per il sostantivo nummum un conto è la traduzione "la moneta" che equivale ad un complemento oggetto, un altro "delle monete", che è complemento di specificazione.
I seguenti sostantivi sono dei singularia tantum, cioè hanno soltanto il singolare: aurum-auri oro, argentum-argenti argento, pontus-ponti mare.
Hanno invece il solo plurale, come dice il nome stesso, i pluralia tantum: liberi-orum figli (maschi e femmine), superi-orum gli dei del cielo, inferi-orum gli dei degli inferi, spolia-orum il bottino, fasti-orum i fasti, exta-orum le viscere; nomi di città come Argi-orum Argo e Delphi-orum Delfi.
Ci sono infine dei sostantivi che presentano un significato al plurale diverso dal singolare:
Singolare auxilium, ii = l'aiuto -> Plurale auxilia, orum = le truppe ausiliarie
Singolare bonum, i = il bene -> Plurale bona, orum = i beni (sostanze, ricchezze)
Singolare castrum, i = il castello, la fortezza -> Plurale castra, orum = l'accampamento
Singolare impedimentum, i = l'ostacolo -> Plurale impedimenta, orum = le salmerie, i bagagli dell'esercito
Singolare ludus, i = il gioco, la scuola -> Plurale ludi, orum = i giochi pubblici