Anche in Latino gli aggettivi qualificativi presentano tre gradi di comparazione: il grado positivo (così come lo troviamo sul vocabolario), il grado comparativo (che indica un rapporto di uguaglianza, maggioranza o minoranza esistente tra un primo e un secondo termine di paragone) e infine il grado superlativo (distinto in relativo e assoluto).
Si forma aggiungendo il suffisso -IOR (maschile e femminile), - IUS (neutro) al tema dell'aggettivo. Cosa intendiamo per tema dell'aggettivo? Semplicemente prendiamo il genitivo singolare dell'aggettivo di prima o seconda classe, togliamo la terminazione ed avremo così il tema dell'aggettivo. Ad esempio, per l'aggettivo di prima classe altus-a-um, il genitivo singolare maschile sarà alti, quindi toglieremo la -i, ed avremo il tema "alt-". Allo stesso modo, per l'aggettivo di seconda classe velox, prenderemo in esame il genitivo singolare velocis, toglieremo -is ed avremo il tema "veloc-".
Aggiungendo il suffisso -IOR, -IUS, il comparativo di maggioranza di altus-a-um sarà "altior, altius" = "più alto" e quello di velox-cis sarà "velocior, velocius" = "più veloce".
Il comparativo di maggioranza si presenta quindi come un aggettivo della seconda classe a due uscite, con la prima uscita in -IOR che è maschile e femminile, e la seconda uscita -IUS di genere neutro. Tuttavia, a differenza degli aggettivi della seconda classe, che seguono le regole dei casi caratterizzanti del terzo gruppo della terza declinazione (ablativo singolare -i, genitivo plurale - ium, nominativo-accusativo-vocativo plurale dei neutri in -ia), i comparativi di maggioranza fanno riferimento al primo gruppo della terza declinazione, quindi presentano l'ablativo singolare in -e, il genitivo plurale in -um e i casi diretti del neutro plurale in -a.
Esempio di declinazione di un comparativo di maggioranza:
altior (più alto/alta, nominativo singolare m. e f.), altius (cosa più alta, nom. sing. neutro)
Singolare
Maschile (M) /femminile (F) | neutro (N)
NOMINATIVO: altior (M, F), altius (N)
GENITIVO: altioris (M, F), altioris (N)
DATIVO: altiori (M, F), altiori (N)
ACCUSATIVO: altiorem (M, F), altius (N)
VOCATIVO: altior (M, F), altius (N)
ABLATIVO: altiore (M, F), altiore (N)
Plurale
Maschile (M) / femminile (F) | neutro (N)
NOMINATIVO: altiores (M, F), altiora (N)
GENITIVO: altiorum (M, F), altiorum (N)
DATIVO: altioribus (M, F), altioribus (N)
ACCUSATIVO: altiores (M, F), altiora (N)
VOCATIVO: altiores (M, F), altiora (N)
ABLATIVO: altioribus (M, F), altioribus (N)
Può capitare di trovare il comparativo di maggioranza preceduto da avverbi come multo (molto), paulo (poco), aliquanto (alquanto), ad es. multo velocior = molto più veloce
Si può esprimere con "quam" + il caso del primo termine di paragone: ad esempio "Iulius velocior quam Terentius est", cioè "Giulio è più veloce di Terenzio".
Terentius va al nominativo, subito dopo quam, perché il primo termine di paragone è Iulius, che è un nominativo.
In alternativa, posso esprimere il secondo termine di paragone con l'ablativo semplice: ad esempio Iulius velocior Terentio est, che si traduce allo stesso modo "Giulio è più veloce di Terenzio".
Questa duplice possibilità (quam + caso del primo termine oppure ablativo semplice) vale però solo se il primo termine di paragone è al nominativo o all'accusativo, cioè in un caso diretto.
Se invece il primo termine di paragone è in un caso obliquo (genitivo, dativo oppure ablativo), allora il secondo termine di paragone va espresso obbligatoriamente con quam + caso del primo termine: ad esempio "similior Romano quam Gallo est", cioè "è più simile a un Romano che ad un Gallo", in cui troviamo il secondo termine di paragone obbligatoriamente espresso con "quam + il dativo", perché "Romano" (il primo termine di paragone) è al dativo.
Quando il secondo termine di paragone è costituito da un pronome relativo, va sempre all'ablativo e non è possibile renderlo con quam + caso del primo termine. L'ablativo per il secondo termine di paragone è da preferire inoltre, se la frase contiene una negazione.
Quando la comparazione è tra due aggettivi, li troviamo entrambi al comparativo: oratoris verba pulchriora quam utiliora fuerunt = le parole dell'oratore furono più belle che utili. Come vedi, in questo caso, dovrai tradurre il primo comparativo pulchriora regolarmente (più belle), mentre il secondo comparativo utiliora andrà tradotto come se fosse di grado positivo (utili).
Quando il comparativo di maggioranza non è seguito dal secondo termine di paragone, parliamo di comparativo assoluto.
Es. Eques velocior erat. = Il cavaliere era piuttosto veloce.
Quindi traduco velocior con "alquanto veloce, piuttosto veloce, abbastanza veloce" e non con "più veloce", che rimane la traduzione valida in caso di secondo termine di paragone espresso.
Possiamo formare il comparativo di uguaglianza in tre modi:
primo termine di paragone + ita oppure sic+ aggettivo di grado positivo + ut + secondo termine di paragone (che va nello stesso caso del primo termine di paragone)
Caesar ita strenuus ut Pompeius erat
Cesare era così valoroso come Pompeo
primo termine di paragone + tam + aggettivo di grado positivo + quam + secondo termine di paragone (sempre nel caso del primo termine di paragone)
Caesar tam strenuus quam Pompeius erat
Cesare era tanto valoroso quanto Pompeo
(soluzione meno frequente) primo termine di paragone + aeque ac + secondo termine di paragone (sempre nel caso del primo termine di paragone) + aggettivo di grado positivo
Caesar aeque ac Pompeius strenuus erat
Cesare era valoroso allo stesso modo di Pompeo
Quando devo esprimere una comparazione in cui il primo termine di paragone è meno bravo, forte, veloce, etc... rispetto al secondo termine di paragone, seguo queste indicazioni:
primo termine di paragone + l'avverbio minus + aggettivo di grado positivo + quam + secondo di termine di paragone (che va sempre nel caso del primo termine)
Caesar minus velox quam Pompeius erat
Cesare era meno veloce di Pompeo.
Si forma partendo dal tema dell'aggettivo di grado positivo della prima e della seconda classe, a cui aggiungiamo il suffisso -issimus-a-um.
Ad es., per gli aggettivi della prima classe, clarus-a-um; genitivo singolare maschile clari: tema "clar-" + "issimus-a-um" = clarissimus-a-um = molto famoso, famosissimo
Ad es., per gli aggettivi della seconda classe come velox: genitivo singolare velocis: tema "veloc-" + "issimus-a-um" = velocissimus-a-um = molto veloce, velocissimo.
Fanno eccezione gli aggettivi in "-er" della prima e della seconda classe, che formano il superlativo aggiungendo -rimus-a-um direttamente al nominativo singolare maschile.
Ad es., per gli aggettivi in -er della prima classe, pulcher-pulchra-pulchrum: nominativo singolare maschile pulcher+rimus-a-um = pulcherrimus-a-um = molto bello, bellissimo
Ad es., per gli aggettivi in -er della seconda classe, celeber-celebris-celebre: nominativo singolare maschile celeber+rimus-a-um = celeberrimus-a-um = molto celebre, celeberrimo.
Tutti i superlativi fin qui indicati, quelli in -issimus-a-um e quelli in -rimus-a-um, seguono la declinazione degli aggettivi della prima classe, con le terminazioni che appartengono alla prima e alla seconda declinazione.
es. clarissimus (famosissimo/molto famoso, nom. sing. m.), clarissima (famosissima/molto famosa, nom. sing. f.), clarissimum (la cosa famosissima/la cosa molto famosa, nom. sing. n.)
Singolare
Maschile, femminile e neutro
NOMINATIVO: clarissimus, clarissima, clarissimum
GENITIVO: clarissimi, clarissimae, clarissimi
DATIVO: clarissimo, clarissimae, clarissimo
ACCUSATIVO: clarissimum, clarissimam, clarissimum
VOCATIVO: clarissime, clarissima, clarissimum
ABLATIVO: clarissimo, clarissima, clarissimo
Plurale
Maschile, femminile e neutro
NOMINATIVO: clarissimi, clarissimae, clarissima
GENITIVO: clarissimorum, clarissimarum, clarissimorum
DATIVO: clarissimis, clarissimis, clarissimis
ACCUSATIVO: clarissimos, clarissimas, clarissima
VOCATIVO: clarissimi, clarissimae, clarissima
ABLATIVO: clarissimis, clarissimis, clarissimis
Il superlativo può essere rafforzato da quam oppure longe. Con quam ad es. legati quam velocissimi missi sunt = furono scelti gli ambasciatori più veloci possibile. Con longe ad es. milites longe fortissimi fuerunt = i soldati furono di gran lunga i più forti.
Il superlativo è assoluto quando non è accompagnato dal complemento partitivo (es. Equites velocissimi sunt = I cavalieri sono molto veloci / I cavalieri sono velocissimi).
Se invece il superlativo è accompagnato dal complemento partitivo, allora parliamo di superlativo relativo e lo traduciamo in modo diverso:
es. Equites omnium velocissimi sunt = I cavalieri sono i più veloci tra tutti.
Quindi ho tradotto il superlativo con "i più veloci", che prevede l'articolo "i" (a differenza del comparativo di maggioranza, che traduco solo con "più veloci"), e soprattutto prevede la presenza del complemento partitivo, che posso esprimere col genitivo semplice ("omnium") oppure con "inter + accusativo" (es. "inter omnes") o con "e/ex + ablativo" (es. "ex omnibus").
Gli aggettivi della prima classe che presentano una vocale prima delle uscite -us-a-um, formano il comparativo con magis + l'aggettivo di grado positivo e il superlativo con maxime + l'aggettivo di grado positivo. Ad es. idoneus-a-um = comparativo di maggioranza magis idoneus-a-um = più idoneo; superlativo maxime idoneus-a-um = molto idoneo. Fa eccezione l'aggettivo antiquus-a-um, che forma regolarmente comparativo di maggioranza (antiquior, ius) e superlativo (antiquissimus-a-um)
Gli aggettivi composti con -dicus, -volus, - ficus (puoi ricordare questa regola con la frase "dico che voglio un fico") formano il comparativo di maggioranza in -entior-entius ed il superlativo in -entissimus-a-um. Ad es. maleficus-a-um al comparativo di maggioranza è maleficentior, maleficentius ed al superlativo è maleficentissimus-a-um.
I seguenti aggettivi hanno un comparativo di maggioranza regolare (es. facilior, -ius), ma un superlativo irregolare, che si forma aggiungendo al tema -limus-a-um:
facilis, facile:comparativo di maggioranza facilior, facilius; superlativo facillimus, facillima, facillimum
difficilis, difficile: comparativo di maggioranza difficilior, difficilius; superlativo difficillimus, difficillima, difficillimum
similis, simile: comparativo di maggioranza similior, similius; superlativo simillimus, simillima, simillimum
dissimilis, dissimile: comparativo di maggioranza dissimilior, dissimilius; superlativo dissimillimus, dissimillima, dissimillimum
gracilis, gracile: comparativo di maggioranza gracilior, gracilius; superlativo gracillimus, gracillima, gracillimum
humilis, humile : comparativo di maggioranza humilior, humilius; superlativo humillimus, humillima, humillimum
Aggettivi che presentano una comparazione irregolare:
bonus-a-um: comparativo di maggioranza melior-melius, superlativo optimus-a-um
malus-a-um: comparativo di maggioranza peior-peius, superlativo pessimus-a-um
magnus-a-um: comparativo di maggioranza maior-maius, superlativo maximus-a-um
parvus-a-um: comparativo di maggioranza minor-minus, superlativo minimus-a-um
multus-a-um: comparativo di maggioranza plus (nom.), pluris (gen.), superlativo plurimus-a-um
iuvenis-is: comparativo di maggioranza iunior-iunius, superlativo admodum iuvenis oppure minimus natu (minimus è il superlativo di parvus-a-um, mentre natu è un ablativo di limitazione: limitatamente alla nascita)
senex-is: comparativo di maggioranza senior-senius, superlativo admodum senex oppure maximus natu (maximus è il superlativo di magnus-a-um, invece natu è un ablativo di limitazione: limitatamente alla nascita)