Il cum narrativo, anche noto come "cum e congiuntivo", è un costrutto latino alternativo all'ablativo assoluto, in quanto entrambi servono a esprimere una proposizione subordinata. A differenza dell'ablativo assoluto però, che prevede molte condizioni affinché possa sussistere, il cum narrativo non ha prerequisiti e quindi è molto più semplice e immediato da utilizzare.
Così come l'ablativo assoluto, il "cum narrativo" esprime una proposizione subordinata, che può essere una temporale, una causale o una concessiva.
Trattandosi di proposizioni subordinate, in italiano posso tradurle in forma IMPLICITA oppure ESPLICITA.
Partiamo da questo esempio:
CUM ROMULUS REX ESSET, ROMA PARVA ERAT.
1) traduco col gerundio, quindi in forma implicita: se si tratta di cong. presente /imperfetto = GERUNDIO PRESENTE (lodando), se si tratta di cong. perfetto / piuccheperfetto = GERUNDIO PASSATO (avendo lodato). Nella nostra frase: esset è un congiuntivo imperfetto, quindi traduco ESSENDO
2) traduco con una proposizione subordinata esplicita:
cum = quando / mentre / poiché / anche se
il verbo dal congiuntivo diventa indicativo, lasciando invariato il tempo = ESSET -> ERAT,
La traduzione sarà quindi: "quando/mentre/poiché/anche se era". Nella frase proposta come esempio, è preferibile tradurre "quando era":
Quando Romolo era re, Roma era piccola.
Nella traduzione dall'Italiano al Latino, applico le regole della CONSECUTIO TEMPORUM, il sistema che regola l'utilizzo dei tempi dei verbi della subordinata in base ai tempi dei verbi della principale.
Per esprimere un’idea di contemporaneità (GERUNDIO PRESENTE), uso il CONGIUNTIVO PRESENTE, se nella principale c’è un tempo principale (presente, futuro semplice, futuro anteriore); uso invece il CONGIUNTIVO IMPERFETTO, se nella principale c’è un tempo storico (imperfetto, perfetto, piuccheperfetto).
Per esprimere un’idea di anteriorità (GERUNDIO PASSATO), uso il CONGIUNTIVO PERFETTO, se nella principale c’è un tempo principale (presente, futuro semplice, futuro anteriore); uso invece il CONGIUNTIVO PIUCCHEPERFETTO, se nella principale c’è un tempo storico (imperfetto, perfetto, piuccheperfetto).
Per questo, nella frase "Cum Romulus rex esset, Roma parva erat", il "cum narrativo" prevede il congiuntivo imperfetto perché nella proposizione principale si trova "erat", che è un tempo storico. Il risultato è una traduzione che esprime contemporaneità rispetto ad un tempo storico: "Quando Romolo era re, Roma era piccola". Se cambiamo il tempo della proposizione principale da "erat" a "est", cambia per la "consecutio temporum" anche il tempo del congiuntivo introdotto da "cum", che diventerà un congiuntivo presente, per dare contemporaneità rispetto al tempo principale della proposizione reggente: Cum Romulus rex sit, Roma parva est -> Quando Romolo è re, Roma è piccola.
Se invece voglio esprimere anteriorità, ho a disposizione il congiuntivo perfetto oppure piuccheperfetto, da scegliere in base al verbo della principale:
Cum exercitus Romanus vicisset, hostes fugerunt.
Il congiuntivo piuccheperfetto "vicisset" esprime anteriorità rispetto al tempo storico della principale "fugerunt".
Traduzione: Dopo che l'esercito romano aveva vinto, i nemici fuggirono.
Modificando il tempo della principale in un presente, cambierà anche il tempo del cum narrativo, che diventerà un congiuntivo perfetto:
Cum exercitus Romanus vicerit, hostes fugiunt.
Traduzione: Dopo che l'esercito romano ha vinto, i nemici fuggono.