complemento di allontanamento e separazione
complemento di origine e provenienza
complemento di privazione e abbondanza
complemento di misura
complementi di luogo
Dignus e indignus:
Discipulus laude dignus est = L'alunno è degno di lode.
In alternativa, la cosa di cui si è degni o indegni si può esprimere attraverso una proposizione relativa impropria, con il verbo al congiuntivo (presente o imperfetto, secondo le regole della consecutio temporum) e il pronome relativo qui, quae, quod che concorda al nominativo con la persona che è degna: Discipulus dignus est qui laudetur = L'alunno è degno di essere lodato (che sia lodato).
La costruzione di opus est:
L'espressione opus est significa "è necessario, occorre, bisogna" e prevede le seguenti costruzioni:
1) nella costruzione personale la cosa che necessita va al nominativo, il verbo sum concorda col soggetto, opus rimane invariato e la persona a cui necessita quella cosa, va al dativo.
Haec tibi opus sunt = Queste cose ti sono necessarie.
Questa costruzione però è meno frequente di quella impersonale, perché è possibile utilizzarla solo se la cosa che bisogna è un pronome neutro oppure un aggettivo neutro sostantivato.
2) quando la costruzione è impersonale, la cosa di cui c'è bisogno va in ablativo, la persona a cui è necessaria quella cosa, va al nominativo, il verbo sum accanto ad opus va sempre alla terza persona singolare. Questa costruzione è molto frequente ed è da privilegiare, se si tratta di frasi di senso negativo oppure di proposizioni interrogative retoriche negative:
Tibi libris opus erat = Tu avevi bisogno dei libri ("i libri" vanno all'ablativo)
3) Se la cosa che necessita è rappresentata da una proposizione, va espressa con l'infinito, un'infinitiva oppure un participio perfetto all'ablativo (raramente).
Nobis legere opus est = Noi abbiamo bisogno di leggere. (qui la cosa che bisogna è espressa con un infinito)
Consuli opus est exercitum proficisci = Il console ha bisogno che l'esercito parta. (qui la cosa che bisogna è espressa con un'infinitiva)
fruor, frueris, fructus sum, frui = usufruire
fungor, fungeris, functus sum, fungi = fungere
utor, uteris, usus sum, uti = usare
vescor, vesceris, vesci = nutrirsi
potior, potiris, potitus sum ,potiri = impadronirsi
Il verbo potior fa eccezione nell'espressione potiri rerum = "impadronirsi del sommo potere", perché in tal caso regge il genitivo. In realtà, questa espressione prevede un ablativo sottinteso "summā", dal sostantivo di prima declinazione summa-ae, che significa "totalità". L'espressione potiri (summā) rerum quindi letteralmente significa "impadronirsi della totalità delle cose".